I Grandi Tumuli

Appena giunti al grande parcheggio che offre poi l’ingresso alla Necropoli recintata, ciò che attira subito la nostra attenzione è una grande tomba etrusca: il tumulo degli Scudi e delle Sedie, si tratta di una grande e monumentale sepoltura, la prima a noi visibile, tali sepolture, sono detti GRANDI TUMULI, e dalla necropoli arrivano fino al confine con la Valle del Manganello. Questo tumulo, offriva infatti un meraviglioso panorama sul mare e sulla città. In questa zona è concentrato il maggior numero di tombe etrusche a tumulo risalenti al periodo orientalizzante, VII secolo a.C. Qui si trovano alcune delle più belle tombe della necropoli :

Il primo grande tumulo è costituito da un grandioso basamento decorato da una modanatura con fascia a guscio, ed all’intero ospita le prime tre tombe qui di seguito descritte:

La Tomba degli Animali Dipinti

E’ la più antica,  uno splendido esempio do tomba a tumulo, degna di nota per i suoi letti funebri monumentali, il suo vestibolo ospitava originariamente un meraviglioso affresco raffigurante animali fantastici.

I Leoni Dipinti, risalente al VII secolo a.C., che deve il suo nome alla splendida decorazione alla parete.

Degli Scudi e delle Sedie,  una delle più importanti perché ricrea gli ambienti di una nobile casa del VI secolo a.C., particolari i sei letti con gambe a piastrino e le due sedie-trono.

Il Tumulo Giuseppe Moretti, un meraviglioso esempio di epoca arcaica. La grande camera è sorretta da due imponenti colonne lisce, con capitelli di tipo tuscanico ed immette in ben 7 camere di sepoltura. Questo tumulo è unico nel suo genere: i soffitti scolpiti sono piani, le cornici che circondano le porte d’ingresso alle camere erano rilevate e dipinte di nero, sontuosa ed elegante. Lo spazio al suo interno sembra dilatarsi.

La Tomba della Nave

E’ celebre per la sua parete affrescata – oggi purtroppo non più visibile – che raffigurava  un’imbarcazione a vela, è la più antica delle orientalizzanti , composta da un lungo dromos, e due ingressi laterali ed uno centrale principale, a sinistra , un kline sul fondo, un soffitto absidato, con i travi scolpiti a ventaglio. Il corredo di questa tomba ha ospitato buccheri raffinati e un esotico uovo di struzzo, esposto al Museo di Villa Giulia a Roma.

Quella delle Onde Marine, di epoca ellenistica, molto apprezzata per le sue pareti affrescate. L’ultima, prima del fosso del Manganello, è la Tomba del Toblino, una tomba a dado del VI secolo a.C., di particolare interesse una finta porta a lunetta posta tra le due camere di sepoltura, a simboleggiare il passaggio dal mondo terreno all’oltretomba.

Purtroppo sono sempre chiuse, ad eccezione di rare aperture straordinarie. I reperti quasi tutti sono stati trafugati per ora di tombaroli senza scrupoli. https://www.ilpost.it/2023/12/13/tombaroli/

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